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Report: Sustainable operations

15 giu 2021

Milano, 15 giugno 2021 – Le aziende del settore manifatturiero stanno definendo ambiziosi obiettivi di sostenibilità per il prossimo decennio, con il 20% che punta a diventare carbon-neutral e due organizzazioni su cinque (40%) che si impegnano ad alimentare tutte le loro attività con energie rinnovabili entro il 2030. È quanto emerge dal nuovo report del Capgemini Research Institute, intitolato “Sustainable operations: A comprehensive guide for manufacturers”, che rivela però che solo il 51% delle organizzazioni manifatturiere a livello globale si sta allineando con l’obiettivo stabilito dall’Accordo di Parigi di contenere l’innalzamento delle temperature globali entro i 2°C. Le organizzazioni di Germania (68%) e Francia (67%) sono quelle meglio posizionate per raggiungere gli obiettivi fissati.

Il report rivela anche che le aziende manifatturiere stanno rafforzando il loro programma di sostenibilità attraverso la tecnologia, dato che più della metà delle stesse (56%) considera prioritaria l’introduzione di tecnologie digitali per promuovere la sostenibilità.

Secondo il report, il forte sviluppo nell’ambito del sustainable manufacturing sta consentendo alle organizzazioni di trarre benefici tangibili dalle iniziative di sostenibilità. L’89% delle organizzazioni che implementano queste iniziative sta infatti assistendo a un incremento della brand reputation e l’81% ha notato un miglioramento del rating ESG (Environmental, Social, Governance) della propria azienda. Il 79% ha registrato un aumento dell’efficienza e della produttività, mentre più della metà dichiara di aver ridotto i costi di imballaggio e di riscontrare una maggiore motivazione nei dipendenti. Dal report emerge anche che 9 organizzazioni su 10, a seguito dell’implementazione di pratiche sostenibili, hanno riscontrato una riduzione dei rifiuti (98%) e delle emissioni di gas serra (94%), entrambe priorità assolute per le aziende del settore.

Nonostante le forti ambizioni, però, solo alcune aziende manifatturiere sono ben posizionate per diventare sostenibili.[1] Dal report si evince infatti che il settore non presenta un approccio globale alla sostenibilità, che la maturità delle singole pratiche è ancora ridotta e che solo il 10% delle organizzazioni risulta adottare un approccio olistico al sustainable manufacturing. Tra le varie produzioni, i beni di consumo sono il settore più sostenibile (15%), seguito da quello dei beni industriali e strumentali (11%) e da quello automobilistico (10%). Inoltre, solo l’11% delle iniziative di sostenibilità viene attivamente portato su scala e solo un’organizzazione su cinque ritiene che la sostenibilità sia pienamente integrata nella propria strategia di produzione. Se il 38% delle organizzazioni sta dando la priorità alle emissioni Scope 1 (emissioni dirette, che l’organizzazione possiede o controlla), la percentuale scende per quanto riguarda le Scope 2 (emissioni indirette, come quelle derivanti dalla generazione di elettricità utilizzata dall’organizzazione) e le Scope 3 (tutte le altre emissioni indirette che si verificano nella catena del valore dell’azienda), tralasciando altri driver di carbonio estranei ai processi interni.

“È paradossale che solo l’11% delle iniziative di sostenibilità ambientale venga attivamente portata su scala dalle organizzazioni, quando i benefici per le aziende sono immensi”, ha affermato Giulio Lanza, Senior Solution Manager Digital Manufacturing & Operations di Capgemini Engineering in Italia. “Le tecnologie e i dati sono essenziali per accelerare l’agenda della sostenibilità e stiamo assistendo a crescenti investimenti nel digitale da parte delle imprese manifatturiere, che stanno stipulando partnership con aziende tecnologiche consolidate e startup per sviluppare ulteriormente le loro soluzioni sostenibili. Questo permette alle organizzazioni di avere una gamma completa di opportunità per favorire sia redditività che sostenibilità”.

Eliminare le barriere al successo

Dal report emerge come i dirigenti responsabili della sostenibilità e quelli che si occupano del business condividano le priorità in termini di sostenibilità in meno di un’azienda del settore manifatturiero su tre.

Secondo il report, le aziende devono superare le pratiche green e lean esistenti (reduce, reuse, recycle, ovvero ridurre, riutilizzare, riciclare) e adottare un approccio più completo, che comprenda recover, redesign e remanufacture (recuperare, riprogettare e ricondizionare). Mentre la maggior parte delle organizzazioni si concentra sulle emissioni dirette per raggiungere l’obiettivo di carbon-neutrality, gran parte dell’impronta di carbonio delle aziende manifatturiere è frutto delle emissioni indirette del loro business e di quelle della loro value chain.

Il report termina delineando best practice e applicazioni di sostenibilità all’interno di ciascuna delle “six R” sopra elencate ed evidenziando i fattori di successo che permettono alle organizzazioni di raggiungere i loro obiettivi di sostenibilità:

  1. Creare una cultura condivisa tra figure dedicate al business e responsabili della sostenibilità per individuare sinergie e stabilire un’agenda congiunta;
  2. Collaborare con clienti e fornitori per ridurre le emissioni indirette;
  3. Aumentare la trasparenza attraverso un reporting efficace e affidabile;
  4. Adottare modalità di lavoro orientate alla sostenibilità;
  5. Investire nella tecnologia e nell’innovazione basata sui dati per garantire che la sostenibilità vada di pari passo con una crescita della redditività.

Metodologia di ricerca

Il Capgemini Research Institute ha intervistato 1.000 dirigenti di grandi aziende del settore manifatturiero, di diverse funzioni aziendali e aree geografiche. Di questi, 480 organizzazioni intervistate erano rappresentate da un dirigente dell’area business e uno dell’area di sostenibilità. Inoltre, i ricercatori hanno condotto interviste one-to-one con 15 dirigenti senior in ambito sostenibilità dei principali operatori del settore.

Per scaricare una copia complete del report, cliccare qui.

[1] Il report definisce produttori sostenibili quelle organizzazioni attente a tutte le cosiddette “six R” (reduce, reuse, recycle, recover, redesign, remanufacture) e che stanno incorporando la sostenibilità in tutta la loro catena del valore.