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Life Cycle Assessment: il metodo per migliorare le prestazioni ambientali dei prodotti

2 Mar 2023
capgemini-engineering

Il cambiamento climatico, la degradazione degli ecosistemi e il sovrasfruttamento delle risorse naturali impongono di ridurre drasticamente e con urgenza la pressione delle attività umane sull’ambiente.

È prioritario agire sulla progettazione dei prodotti, in quanto l’80% degli impatti ambientali di un prodotto è collegato alle scelte fatte in fase di design[1].

Per agire in modo efficace è necessario sapere dove e come migliorare le prestazioni ambientali dei prodotti: questo è l’obiettivo della metodologia Life Cycle Assessment (LCA), standardizzata a livello internazionale dalle norme ISO 14040 e 14044, che stima l’impatto ambientale di un prodotto o servizio durante tutto il suo ciclo di vita. Infatti, l’analisi LCA considera tutte le fasi della value chain di un prodotto: dall’estrazione dei materiali, produzione, distribuzione, uso, manutenzione, fino alla sua dismissione, secondo un approccio definito “dalla culla alla tomba”.

Per eseguire un’analisi ambientale completa e robusta, un LCA considera le conseguenze ambientali provocate dal prodotto o servizio su più effetti ambientali, come ad esempio: il cambiamento climatico, la scarsità idrica, l’acidificazione, il consumo di suolo, l’eutrofizzazione…

L’LCA non è solo un metodo per quantificare l’impatto ambientale di un prodotto, ma rappresenta uno strumento che consente alle aziende di indirizzare le proprie strategie aziendali verso produzioni, processi e modelli di business più sostenibili per l’ambiente. Permette agli enti pubblici di orientare regolamenti, politiche di supporto e attività di comunicazione verso sistemi più virtuosi. Infine, permette ai consumatori di effettuare scelte più consapevoli.

Applicare l’LCA nelle diverse fasi di progettazione di un prodotto/servizio, permette di valutare su quali elementi intervenire, tenendo in considerazione l’impatto ambientale, le scelte tecnologiche disponibili sul mercato e il loro costo di implementazione, consultabili tramite indicatori di prestazione (KPI).

Per ogni prodotto/servizio, si possono determinare quali processi sono i maggiori responsabili dell’impatto ambientale: tale informazione permette di gerarchizzare e orientare meglio gli sforzi confrontando le diverse opzioni (materiali, fornitori, design, ecc.) in modo da selezionare le soluzioni più sostenibili e implementare le strategie di ecodesign.


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Come si effettua la valutazione ambientale di ciclo di vita?

Per effettuare un’analisi LCA è necessario definire l’unità funzionale, cioè la funzione che quel prodotto o servizio deve necessariamente soddisfare, e che rappresenta il riferimento dello studio. Ad esempio: trasportare una persona per 1 km è l’unità funzionale che permette di confrontare l’impatto ambientale di diversi mezzi di trasporto, produrre 1 kWh di energia elettrica è l’unità funzionale che permette di paragonare l’impatto ambientale di diversi combustibili.

Le fasi di esecuzione di un LCA sono rappresentate nella figura sottostante.

Figura 1 – Struttura del Life Cycle Assessment – Norma ISO 14040
  1. Definizione degli obiettivi e campo di applicazione (Goal and Scope Definition)
    Si definiscono le finalità dello studio, l’unità funzionale, i confini del sistema, gli effetti ambientali, le assunzioni e i limiti.
  2. Analisi dell’inventario (Life Cycle Inventory  LCI)
    Si raccolgono i dati in input (materiali, consumi) e in output (emissioni, rifiuti) al sistema.
  3. Valutazione degli impatti (Life Cycle Impact Assessment  LCIA)
    Si stima l’impatto ambientale provocato dai processi sui diversi effetti ambientali considerati.
  4. Interpretazione (Life Cycle Interpretation)
    Si traggono le conclusioni, si identificano i maggiori responsabili dell’impatto ambientale e si propongono le azioni necessarie alla sua mitigazione.

L’LCA può essere soggetto a una revisione critica da parte di un ente terzo indipendente che ne validi il metodo e ne certifichi l’analisi, al fine di poter confrontare prodotti, decidere e comunicare (evitando il greenwashing) in modo affidabile.

Un’azienda può trarre vantaggio dall’LCA in diversi modi, ad esempio per:

  • Guidare, coordinare e dare credibilità agli sforzi in termini di sviluppo sostenibile di un’azienda;
  • Rapportarsi in modo rigoroso con le parti interessate (azionisti, autorità, clienti, pubblico, ecc.), disponendo di analisi solide;
  • Integrare la componente ambientale nelle fasi decisionali di progettazione dei prodotti, accelerando la transizione climatica;
  • Ridurre i costi (ad esempio dal consumo di energia e dalla gestione dei rifiuti) e incrementare i ricavi attraverso la differenziazione “verde” dei prodotti e il migliore posizionamento della brand image sul mercato;
  • Creare nuove attività o nuovi modelli di business esplorando le possibilità dell’economia circolare all’interno della filiera.

L’applicazione dell’LCA permette di misurare il contributo positivo dei modelli di business circolari da adottare. Tali modelli, integrando i consueti parametri finanziari, consentono alla direzione aziendale di operare le opportune scelte sul complicato bilancio tra riduzione dell’impatto ambientale e potenziale aumento dei costi di implementazione delle strategie di sostenibilità nel breve periodo.


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Quali sviluppi possiamo aspettarci?

L’LCA è sempre più diffuso e richiesto dalle aziende, le quali, nell’ambito delle policy di acquisto sostenibile, hanno avviato procedure che richiedono ai fornitori di indicare le prestazioni ambientali dei propri prodotti, a integrazione dei tradizionali criteri economici e funzionali.

Senza diventare necessariamente obbligatoria, può anche essere utilizzata come base per regolamentazioni ambientali più restrittive e per sistemi di etichettatura. Esistono piattaforme di Program Operator quali ad esempio Environdec, EPD Italy, PEP Ecopassport dove le aziende possono rendere pubbliche (secondo la ISO 14025) le prestazioni ambientali dei propri prodotti, calcolate applicando l’LCA e rispettando le regole di calcolo di ogni specifica categoria di prodotto (Product Category Rules). In questo modo i consumatori possono confrontare le prestazioni ambientali di ogni prodotto ed effettuare le loro scelte “green”.

In futuro, il metodo potrebbe evolversi integrandosi con altri strumenti, come indicatori economici (LCC) e finanziari (ROI) per consentire di valutare prodotti e progetti da più ambiti di analisi.

Figura 2  – iLCA Integrative Lifecycle Assessment – Sustainability Engineering Services (Dorothea Pohlmann – Capgemini)

Inoltre, l’analisi dell’impatto ambientale tramite LCA può essere estesa alla valutazione dell’impatto sociale (S-LCA), secondo le linee guida UNEP-2009, ed economico (LCC – Life Cycle Costing), studi complementari che contribuiscono a una valutazione completa di prodotti e servizi nel contesto di sviluppo sostenibile.

[1] European Commission, EU Science Hub, https://ec.europa.eu/jrc/en/research-topic/sustainable-product-policy

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