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Una trasformazione efficace dei processi aziendali non può prescindere dai dati

26 gen 2023

Un nuovo studio sulla gestione del cambiamento condotto da Capgemini Invent identifica i fattori umani e la maturità dei dati come elementi chiave per una trasformazione di successo

Milano, 26 gennaio 2023 – Le organizzazioni che adottano un change management data-driven[1] hanno più successo nel loro percorso di cambiamento rispetto a quelle che non lo fanno. Ad esempio, il successo aumenta del 27% se le organizzazioni dispongono di un elevato livello di maturità dei dati, del 23% se la leadership è orientata ai dati e del 26% se lo è la cultura aziendale. Le aziende che basano la gestione del cambiamento sui dati beneficiano anche di una maggiore trasparenza, di più opportunità di partecipazione e di un migliore senso di controllo da parte dei dipendenti. È quanto emerge dal nuovo studio di Capgemini Invent, dal titolo “Data Driven Organizations: Boosting change success with data”, al quale hanno partecipato 1.175 professionisti e manager* attivi in vari settori a livello mondiale.

Il volume dei dati è in costante aumento, così come la loro rilevanza. Nel 2022 sono stati generati 97 zettabyte di dati[2] e il 61% del campione intervistato da Capgemini Invent ha dichiarato di basare i propri processi decisionali su una loro analisi completa. Grazie ai dati è infatti possibile stabilire KPI oggettivi per misurare i progressi e l’efficacia di un processo di cambiamento, mentre in precedenza la trasformazione era guidata solo da prospettive di cambiamento, unite a obiettivi e azioni correlate.

“Le organizzazioni che investono nella gestione del cambiamento basata sui dati hanno visto un impatto positivo su diversi elementi chiave del processo di cambiamento stesso. Per farlo, i leader aziendali hanno bisogno di basarsi su una chiara strategia di uso dei dati, fiducia nel loro utilizzo in tutta l’organizzazione, e la capacità di prendere decisioni basate sugli stessi al fine di intraprendere le azioni più efficaci”, afferma Raffaella SantoroManaging Director di Capgemini Invent in Italia. “È importante che i leader aziendali siano un modello nell’uso dei dati e ne comunichino pubblicamente i vantaggi associati all’interno della loro organizzazione, per rafforzare la fiducia dei dipendenti nei progetti di cambiamento. La nostra ricerca rileva che quando i team vengono informati sull’obiettivo e sulle aspettative legate al processo di cambiamento si riesce a raggiungere maggior successo”.

Il potenziale di una gestione del cambiamento data-driven non è ancora pienamente sfruttato

Il report evidenzia i numerosi vantaggi derivanti dall’introduzione di una gestione del cambiamento data-driven all’interno delle organizzazioni. Tra le ragioni citate, il 44% degli intervistati intende utilizzare i dati per accelerare i processi decisionali, il 42% desidera aumentare la trasparenza mentre il 38% si aspetta di poter misurare con maggiore accuratezza il grado di soddisfazione dei dipendenti.

Leadership data-driven e trasparenza incidono sul successo del cambiamento e sulla fiducia

Uno degli elementi fondamentali per l’efficacia del cambiamento è una leadership data-driven: i leader che illustrano i vantaggi dell’uso dei dati e danno il buon esempio possono infatti aumentare del 23% la probabilità che il cambiamento abbia successo, potendo contare anche su dipendenti più disponibili all’utilizzo dei dati nelle loro attività quotidiane. Il 74% degli intervistati percepisce un alto livello di fiducia tra manager e dipendenti grazie a una leadership data-driven, ed è stato inoltre riscontrato che un elevato livello di maturità dei dati, ossia la capacità di un’organizzazione di utilizzare i dati proprietari in modo efficace, aumenta del 27% il successo del cambiamento.

Secondo lo studio, la trasparenza sui dati utilizzati rafforza la fiducia dei dipendenti nel processo di cambiamento e li aiuta a sentirsi informati, con l’86% degli intervistati che afferma che la leadership della propria azienda comunichi con attenzione i progressi nel percorso di cambiamento. L’85% degli intervistati che si occupano dell’analisi dei big data dichiara inoltre di essere fiducioso in merito alle proprie prospettive di carriera, mentre il 40% delle organizzazioni ritiene che un processo di cambiamento possa considerarsi efficace solo quando i dipendenti sentono di avere il controllo del proprio percorso professionale.

Telecomunicazioni, automotive e servizi finanziari guidano il cambiamento

Dallo studio si evince che esistono anche differenze specifiche per ogni settore relativamente alle modalità di gestione dei dati. Per le organizzazioni con una presenza globale, sono necessari sia un alto grado di digitalizzazione che la volontà di abbracciare il cambiamento continuo. A livello di settore, quello delle telecomunicazioni, quello automotive e quello dei servizi finanziari registrano i risultati migliori.

Una copia completa del report è disponibile a questo link.

*Metodologia di ricerca

Per lo studio sono stati intervistati 1.175 esperti e dirigenti di diversi settori e con diverse funzioni, provenienti in particolare da Australia, Austria, Belgio, Cina, Danimarca, Francia, Germania, India, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Stati Uniti, Spagna e Svezia. Gli intervistati appartenevano a organizzazioni di piccole, medie e grandi dimensioni, con un numero di dipendenti compreso tra meno di 1.000 e più di 50.000, e hanno vissuto o preso parte alla gestione del cambiamento all’interno delle rispettive organizzazioni. Sono state inoltre condotte 21 interviste approfondite di tipo qualitativo con change manager, data scientist e responsabili delle risorse umane.

[1] Il change management data-driven amplia il change management tradizionale includendo processi integrati di raccolta, acquisizione e analisi dei dati che supportano la definizione del cambiamento come base per il processo decisionale.

[2] IDC, Statista (2021). Volume di dati/informazioni creati, acquisiti, copiati e consumati in tutto il mondo dal 2010 al 2020, con previsioni dal 2021 al 2025 (in zettabyte).