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I giovani sono preoccupati di non avere le competenze necessarie per agire in modo efficace contro il cambiamento climatico

20 giu 2025

A livello globale, sei giovani su dieci della fascia 16-24 anni ritengono che sviluppare competenze green potrebbe offrire nuove opportunità di carriera, ma meno della metà (44%) pensa di possederle

Milano, 20 giugno 2025 – Il nuovo report pubblicato dal Capgemini Research Institute e da Generation Unlimited dell’UNICEF*, Youth perspectives on climate: Preparing for a sustainable future, esplora le opinioni dei giovani sulla crisi climatica. Il report analizza la loro visione sull’importanza delle “competenze green”, il passaggio verso lavori più sostenibili e le modalità con cui aziende e governi possono collaborare con i giovani per promuovere l’impegno climatico. Nonostante la crescente ansia legata al clima, la maggior parte dei giovani resta fiduciosa sul fatto che ci sia ancora tempo per affrontare e risolvere i problemi causati dal cambiamento climatico. I giovani, sia nel Sud che nel Nord del mondo, vogliono far parte della soluzione: molti sono infatti interessati a contribuire alla definizione delle politiche ambientali e a intraprendere una carriera green. Tuttavia, il report evidenzia una preoccupante mancanza di competenze necessarie in questo ambito.

Secondo la ricerca, la maggior parte dei giovani è preoccupata per il cambiamento climatico: oltre i due terzi affermano di temere per il proprio futuro a causa della crisi climatica. Si tratta di un aumento rispetto al 2023, quando un sondaggio di UNICEF USA rilevava che il 57% dei giovani nel mondo soffriva di “eco-ansia”[1]. L’ansia climatica è più diffusa tra i giovani del Nord globale (76%) rispetto a quelli del Sud globale (65%). È inoltre evidente il divario tra aree rurali e urbane: il 72% dei giovani che vivono in aree urbane e suburbane esprime preoccupazione per l’impatto dei cambiamenti climatici sul proprio futuro, contro il 58% delle aree rurali.

I giovani credono che ci sia ancora tempo per risolvere i problemi causati dal cambiamento climatico

Nonostante l’ansia climatica, i giovani ritengono che le competenze green[2] siano fondamentali per costruire un futuro migliore: il 61% crede infatti che svilupparle possa offrire nuove opportunità di carriera. C’è un forte interesse nell’allineare un impiego retribuito ai propri valori legati alla sostenibilità ambientale: poco più della metà dei giovani (53%) a livello globale – e quasi due terzi (64%) nel Nord globale – si dichiarano infatti interessati a svolgere un lavoro green.

“I giovani sono pienamente consapevoli delle sfide urgenti poste dal cambiamento climatico, ma è evidente che vogliono anche essere parte attiva della soluzione”, ha dichiarato Alessandra Miata, CSR Director di Capgemini in Italia. “Dobbiamo aiutarli a trasformare la loro passione in azioni concrete, investendo nelle competenze green. Questo report evidenzia quanto sia cruciale che imprese, governi e istituzioni educative collaborino per colmare il divario di competenze, valorizzare le voci giovanili e creare percorsi verso carriere green e di successo.”

“I giovani stanno progettando soluzioni per il clima: stanno ideando e implementando risposte innovative ai problemi climatici che affliggono le loro comunità”, ha affermato Kevin Frey, CEO di Generation Unlimited presso UNICEF. “Green Rising, con la sua rete di partner pubblici e privati, supporta i giovani fornendo loro le competenze e le opportunità necessarie per agire in questo senso, creare imprese ecologiche, accedere a lavori sostenibili e sviluppare soluzioni green.”

I giovani non hanno ancora le competenze green necessarie

I giovani rappresentano una risorsa fondamentale per affrontare la crisi climatica, ma la transizione green necessita di professionisti adeguatamente formati. Secondo l’OCSE, le competenze in materia di sostenibilità ambientale si basano su una solida preparazione scientifica, sulla comprensione dei cambiamenti climatici, sull’impegno a proteggere l’ambiente, sulla capacità di spiegare problematiche ambientali e sulla motivazione ad agire in modo sostenibile[3].

Tuttavia, meno della metà dei giovani a livello globale (44%) ritiene di possedere le competenze green necessarie per avere successo nell’attuale mondo del lavoro. Il divario è particolarmente marcato nelle aree rurali, dove i giovani sono ancora meno preparati rispetto ai coetanei dei centri urbani e suburbani. Le differenze sono significative anche a livello regionale: nel Sud globale, circa sei giovani brasiliani su dieci dichiarano di possedere competenze green, ma in Etiopia solo il 5% si sente preparato.

Rispetto alla precedente ricerca del Capgemini Research Institute del 2023[4], i giovani di diversi paesi del Nord del mondo sono peggiorati nella propria conoscenza delle competenze green. Tra i giovani della fascia 16–18 anni in Australia, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, il riciclo e la riduzione dei rifiuti restano le competenze più diffuse. Tuttavia, la familiarità con il design sostenibile, l’energia sostenibile e i trasporti sostenibili è significativamente diminuita dal 2023. Nel Sud del mondo i giovani dimostrano maggiore conoscenza in ambiti come risparmio energetico e idrico, ma hanno meno familiarità con tecnologie climatiche, analisi dei dati e design sostenibile.

Serve superare il divario generazionale per trovare soluzioni efficaci

La maggioranza degli intervistati (71%) concorda sul fatto che i giovani dovrebbero avere un ruolo importante nell’influenzare le politiche e le leggi ambientali. Tuttavia, molti ritengono che i leader politici e aziendali non stiano facendo abbastanza per contrastare il cambiamento climatico. Quasi due terzi dei giovani sentono il desiderio di parlare con i leader locali di azione climatica, ma meno della metà crede che le proprie opinioni vengano realmente ascoltate.

Il report invita i decisori politici a sostenere i giovani nello sviluppo di soluzioni climatiche e di competenze green. Le raccomandazioni includono l’integrazione dell’educazione ambientale nei curricula, l’ampliamento dell’accesso a corsi di formazione, l’allineamento tra obiettivi climatici e strategie occupazionali giovanili. Le aziende, invece, potrebbero contribuire creando percorsi per lavori green, investendo in iniziative guidate dai giovani e includendo le loro voci nelle strategie CSR, ESG e climatiche per favorire la fiducia e l’innovazione sostenibile.

Mentre i giovani cercano di sviluppare nuove competenze, movimenti globali come Green Rising puntano a sostenere le ambizioni di 20 milioni di loro entro il 2026, offrendo opportunità concrete di volontariato, advocacy, lavoro retribuito e imprenditorialità. L’iniziativa è guidata da Generation Unlimited dell’UNICEF, con il supporto di partner pubblici e privati, tra cui Capgemini.

Per leggere il report completo: LINK

Metodologia di ricerca

Il Capgemini Research Institute ha condotto una ricerca approfondita sulle prospettive dei giovani sul cambiamento climatico e sull’interesse per le competenze e i lavori green tra febbraio e marzo 2025. Si tratta di un sondaggio online condotto su 5.100 giovani di età compresa tra i 16 e i 24 anni in 21 paesi tra Africa, Americhe, Asia-Pacifico ed Europa. Tra questi, 4.394 giovani avevano un’età compresa tra i 18 e i 24 anni e 706 tra i 16 e i 17 anni. Per il 14% del campione minorenne (<18 anni), è stato richiesto il permesso di 706 genitori. La maggior parte (83%) dei giovani intervistati vive nel Sud globale (paesi a basso e medio reddito)[5]. I restanti giovani intervistati vivono nel Nord globale o in paesi ad alto reddito.


[1] UNICEF USA, “From eco-anxiety to eco-optimism, listening to a generation of resilient youth”, gennaio 2023.

[2] Le competenze green si riferiscono alle competenze hard e soft che consentono alle persone di avere cura della natura, di ridurre l’inquinamento e di utilizzare le risorse in modo consapevole.

[3] OECD, Skills Outlook 2023: Skills for a resilient green and digital transition, 6 novembre 2023.

[4] Capgemini Research Institute, Digital skills and technology in secondary education survey, marzo 2023.

[5] Categoria bancaria, classe di reddito, in base al reddito nazionale lordo (RNL) pro capite del 2023, calcolato con il metodo del World Bank Atlas.