Serge Kampf, fondatore del Gruppo Capgemini, è scomparso il 15 marzo 2016.
Questa pagina raccoglie tutti gli omaggi a lui rivolti e ricorda la sua importante eredità.
Tributo a Serge Kampf
Fondatore del Gruppo Capgemini
Di Paul Hermelin, Chairman e CEO di Capgemini
Era un visionario e un leader rigoroso ed esigente, ma era anche riservato, leale, generoso e premuroso. Tutte le descrizioni che abbiamo letto in onore di Serge Kampf sono incredibilmente indovinate. E tutti coloro che sono stati così fortunati da conoscerlo, la sua famiglia, i suoi amici e, in una certa misura, anche i 180.000 dipendenti del Gruppo, possono testimoniarlo. Serge era un uomo eccezionale. Era una persona accattivante, che non lasciava indifferenti. Un leader che ha capito l’evoluzione del nostro business sin dal primo momento; la sua vita è stato un viaggio straordinario. In quasi cinquant’anni, ha costruito l’azienda partendo da un bilocale nella sua città natale, Grenoble, fino a farla diventare una società leader a livello globale nel mondo estremamente competitivo dei servizi IT.
Serge Kampf ha ispirato i sogni di generazioni di professionisti dell’IT. Ha infuso al Gruppo la volontà di vincere grazie al suo genio e alla sua passione imprenditoriale. Capgemini ha completato oltre 40 acquisizioni e ha accolto oltre 50 paesi e culture grazie al modello organizzativo creato da Serge Kampf. Il più decentrato possibile, questo modello supera le differenze e rispetta tutti coloro che fanno parte di questa avventura condivisa. Per tutti i 49 anni che Serge ha dedicato a Capgemini, egli ha anche dimostrato che era possibile costruire una delle più grandi aziende in Francia e farla espandere in tutto il mondo, con solo una manciata di valori fondamentali a indicare la direzione da seguire. Questi sette valori sono ciò che ci rende unici nel mondo imprenditoriale. Serge aveva capito che la forza di un Gruppo dipende esclusivamente dalla determinazione e dall’impegno dei suoi dipendenti. Per questo motivo ha messo in evidenza questi stessi valori tra gli uomini e le donne che hanno lavorato al suo fianco.
- Iniziamo con l’onestà, che Serge considerava un principio cardine del mondo imprenditoriale. L’onestà ci ha permesso di essere riconosciuti per il quarto anno consecutivo tra le aziende più etiche del mondo.
- Lo spirito di iniziativa, naturalmente, con una propensione a correre rischi misurati, grazie al quale oggi siamo un brand autorevole in Europa, negli Stati Uniti, in Brasile e in India.
- La fiducia, che si applica a tutti i livelli: ai clienti, senza i quali niente è possibile, ma anche al nostro personale e ai nostri team, creando un sentimento reciproco di responsabilità nelle azioni e decisioni.
- Poi c’è un valore più sorprendente nell’ambito di un gruppo di grandi dimensioni, ovvero la libertà e lo spirito di indipendenza. Poiché questo valore stava particolarmente a cuore a Serge, era convinto che non dovesse guidare solo i rapporti tra il Gruppo e i nostri clienti, ma anche quelli con i nostri dipendenti.
- Lo spirito di squadra, ossia la capacità di condividere gli uni con gli altri le esperienze positive e quelle negative. Per Serge, spesso lo spirito di squadra voleva anche dire generosità, o persino lealtà, un aspetto che molte delle persone che sono state al suo fianco hanno potuto testimoniare.
- La modestia, che si traduce nel desiderio di concentrarsi sull’essenziale, senza termini troppo specialistici o eccessi. In un mondo pieno di esagerazioni, Serge era particolarmente diffidente nei confronti degli effetti delle mode.
- E infine il divertimento, perché, nonostante fosse noto per la sua natura esigente e il suo desiderio di vedere i suoi team superare se stessi, si preoccupava anche che tutti si sentissero appagati e lavorassero con piacere. Serge incarnava questi valori con la convinzione che, a Capgemini, avevamo creato una comunità “a parte” all’interno nostro settore e che avremmo trovato il successo rimanendo fedeli ai nostri principi.
Serge era anche la perfetta rappresentazione di quello che può essere l’amicizia. Era un amico per i suoi colleghi e un amico per il mondo del rugby. In definitiva, ha dimostrato che in virtù del principio dell’amicizia è possibile creare un’azienda leader a livello globale. Capgemini ha perso il suo fondatore. Come si può vedere dalla selezione di ricordi che seguono, il nostro è un dolore condiviso. Tutti i team del Gruppo, me compreso, si impegnano a tenere a mente l’insegnamento di Serge: adoperarsi costantemente per portare Capgemini, il suo Gruppo, sempre più avanti. Questo è il modo in cui onoreremo la sua memoria, glielo dobbiamo.
Ecco alcuni dei messaggi ricevuti in ricordo di Serge Kampf (1934-2016)
Un dipendente del Gruppo in Francia
“Serge Kampf era una di quelle persone che credeva in te e ti dava l’opportunità di ricominciare da capo, a condizione che ci mettessi energia, talento e impegno.”
Un dipendente del Gruppo in India
“Una grande personalità, i cui pensieri e azioni hanno giovato a migliaia di persone in moltissime parti del mondo! Ho avuto la fortuna di incontrarlo in occasione di una delle sue visite in India.”
Jean-Loup Dabadie, sceneggiatore, cantautore, membro de L’Académie Française
“È caduto un albero…
Un albero dalla nostra parte del paese, un albero dalla sua parte del paese… Un albero le cui radici sono cresciute ben oltre i confini… un tronco d’albero centenario, o quasi, una dura corteccia sulla quale moltissimi giovani hanno inciso le loro speranze…
È caduto un albero…
Solo ieri, i suoi immensi rami, curvati dal peso della vita, portavano frutti che cadevano sempre nel giardino del vicino, come per caso. Serge era un uomo di poche parole, uno “silenzioso”, come diciamo nella nostra campagna, che lui tanto amava. Ma i suoi silenzi erano così fertili da portarci gli alti e i bassi della mente umana, il perdono e l’ira.
È caduto un albero…
A volte affrontava venti contrari, venti di guerra. Ma Serge Kampf non ha mai lasciato la sua terra, non ha mai lasciato il suo cielo. Perché non ha mai abbandonato le persone che semplicemente noi siamo.”
(Tradotto dal testo originale in francese)
Emmanuel Macron, Presidente della Repubblica francese (all’epoca Ministro dell’Economia, dell’Industria e del Digitale)
“S. Kampf, leader del settore e imprenditore straordinario, ci ha lasciati. Il nostro pensiero va alla sua famiglia e ai dipendenti di Capgemini.”
Un ex dipendente del Gruppo
“Serge era un essere umano eccezionale, un visionario, un imprenditore esigente, per il quale l’etica, la discrezione e l’amicizia erano fondamentali. Come capo, era assolutamente il migliore e aveva un’intelligenza emotiva che a molte persone manca.”
Dominique Gallois, Le Monde, 15 marzo 2016
“A coloro che gli chiedevano come vendere informazioni nel settore dei servizi, lui rispondeva: ‘Servono sensibilità, emozione e cuore. Essere in affari è come essere innamorati: la cosa importante è amare, amare i dipendenti e amare i clienti.’”
Maurice Lévy, Publicis
“Era un uomo di carattere, con solide amicizie, leale, ed era un imprenditore straordinario.”
Lo sviluppo del Gruppo sotto la guida di Serge Kampf
I primi anni (1967-1975)
Serge Kampf fonda Sogeti nel 1967 a Grenoble. Nel 1975, con l’acquisizione di due società di servizi IT, CAP e Gemini Computer Systems, diventiamo un’azienda leader in Europa con una presenza in 21 paesi.
Gli anni dell’espansione (1975-1989)
Il Gruppo continua a crescere e a concentrarsi su ambiti che spaziano da soluzioni per investimenti di capitale a servizi intellettuali. Nel 1989, la ristrutturazione interna, l’espansione in Europa e l’ingresso nel mercato americano permettono a Capgemini di diventare uno dei leader del settore a livello globale.
Nuove strategie per la crescita (1990-1997)
Capgemini sviluppa le proprie attività di consulenza gestionale grazie a una serie di acquisizioni, comprese quelle di United Research (1990) e del Gruppo Mac (1991) negli Stati Uniti. Il Gruppo inoltre estende le sue attività in Europa con numerose acquisizioni, tra cui quella di Bossard in Francia. L’acquisizione di Ernst & Young Consulting nel 2000 segna un punto di svolta per il Gruppo, che consolida le attività di consulenza e la sua presenza negli Stati Uniti.
Costruire il futuro (1998-oggi)
Alla fine degli anni ‘90, Capgemini inizia il suo sviluppo in India, che porta al raggiungimento di un numero di dipendenti pari a 85.000 alla fine del 2015. Nel 2002, Serge Kampf affida la sua carica di CEO a Paul Hermelin. Nel 2010, il Gruppo adotta un nuovo slogan: “People matter, results count.” (“Le persone sono importanti, i risultati contano”). Questa frase esprime la nostra visione peculiare in base alla quale la tecnologia è sviluppata da e per i suoi stessi utenti al servizio dei risultati di business. Nel 2012, dopo 45 anni, Serge Kampf si dimette dalla carica di Chairman di Capgemini. Propone Paul Hermelin come suo successore e continua a lavorare in qualità di Vice-Chairman del Board fino alla sua scomparsa.
Biografia
Serge Kampf fonda Sogeti, la società che successivamente sarebbe diventata il Gruppo Capgemini, il 1° ottobre del 1967. A capo del Gruppo per 45 anni, Kampf trasforma una piccola azienda del sud-est della Francia in un leader del settore dei servizi IT a livello globale.
Radici nelle Alpi
Nato a Grenoble nel 1934, Kampf consegue una doppia laurea in Giurisprudenza ed Economia prima di avviare la sua carriera nel 1960 presso la Direzione Generale delle Telecomunicazioni a Parigi. Successivamente entra nella Compagnie des Machines Bull, allora uno dei maggiori produttori di computer al mondo.
Kampf fonda Sogeti il 1° ottobre 1967 con tre ex colleghi in un bilocale convertito in ufficio situato a Grenoble. In un’epoca di cambiamenti tecnologici e culturali, Sogeti fornisce un’offerta visionaria dei servizi IT, combinando consulenza tecnica e organizzativa con vicinanza al cliente.
Originale, atipico, caparbio
Grazie alle prime scelte coraggiose di Kampf, Sogeti registra una crescita straordinaria. La società diventa uno dei primi fornitori di outsourcing e consulenza IT, offrendo decentralizzazione operativa, indipendenza finanziaria e assoluta libertà dai produttori IT. Questa strategia originale e atipica consente a Sogeti di affermarsi con forza nel panorama dei servizi IT e di diventare un leader in Europa.
Nel 1975 l’azienda ha una presenza consolidata in 21 paesi grazie all’acquisizione di due importanti società di servizi IT, CAP e Gemini Computer Systems. Nel 1975 Kampf cambia la denominazione del Gruppo da Sogeti a “Cap Gemini Sogeti”, andando contro l’opinione di molte persone a lui vicine. Nel 1996 il nome sarebbe stato semplificato in Capgemini.
Gli anni che seguono il cambio di denominazione sono quelli della conquista: l’acquisizione di nuove imprese, l’ulteriore sviluppo di consulenza e servizi, l’ingresso in nuovi mercati, la creazione di importanti alleanze e la trasformazione in società ad azionariato pubblico nel 1988.
Durante i miei 45 anni a capo del Gruppo, ci sono molte decisioni di cui non mi pento e alcune di cui sono molto orgoglioso! Negli anni a venire, voglio che il Gruppo rimanga fedele ai suoi valori e continui a impegnarsi per essere il migliore.
Serge Kampf
Fondatore di Capgemini
Nel 1989, il Gruppo è considerato uno dei leader mondiali del settore IT. Imprenditore discreto ma influente, visionario e uomo di grande rigore intellettuale, Serge Kampf si distingue per i suoi originali metodi gestionali, in base ai quali i dipendenti sono come degli amici che si dedicano a un progetto collettivo.
Nel 2012, Kampf annuncia le dimissioni dalla presidenza di Capgemini, a 45 anni dall’inizio del suo viaggio imprenditoriale. Viene a mancare il 15 marzo 2016, a 81 anni.