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La trasformazione digitale con il low-code/no-code

Capgemini
3 Mar 2023

Il low-code/no-code è destinato a cambiare profondamente il modo in cui le aziende e l’IT collaborano per accelerare la trasformazione digitale.

Secondo Gartner, entro il 2024 il 65% delle attività di sviluppo delle applicazioni sarà basato su piattaforme low-code.

Le tecnologie di low-code/no-code cambieranno profondamente il modo in cui le aziende e l’IT collaborano per accelerare la trasformazione digitale.

Questo cambiamento non è solo un’opportunità di transizione tecnologica ma porta anche a una democratizzazione della professione di sviluppatore. Gli sviluppatori, infatti, avranno un nuovo rapporto con l’impresa e potranno contribuire alla sua trasformazione sostenibile.

Low-code/no-code: acceleratore di trasformazione digitale

L’esigenza di trasformazione dei processi aziendali non è diminuita con la crisi sanitaria. Ormai è assodato che le organizzazioni IT non siano in grado di soddisfare tutte le richieste a causa della mancanza di risorse di sviluppo e di budget. In risposta, le organizzazioni aziendali ricorrono a soluzioni di “Shadow IT” per soddisfare le proprie esigenze. Tuttavia, questa pratica comporta notevoli rischi operativi e di sicurezza.

Il low-code/no-code potrebbe essere la soluzione per soddisfare le esigenze aziendali, ma solo in presenza di ambienti sicuri e sotto il controllo dell’azienda.

I vantaggi del low-code/no-code per i reparti aziendali e IT

I vantaggi dell’utilizzo di tecnologie low-code/no-code sono molteplici:

  • Riduzione del budget e del time-to-market delle nuove applicazioni
  • Miglioramento dell’efficienza operativa per i processi aziendali trasformati
  • Miglior controllo e gestione dei rischi operativi e di cybersecurity grazie alla supervisione delle soluzioni sviluppate
  • Maggiore autonomia delle linee di business nella loro trasformazione digitale grazie al contributo dei “Citizen Developer”

5 buone pratiche per impostare servizi low-code/no-code

Per implementare con successo un’iniziativa di low-code/no-code consigliamo di seguire queste 5 buone pratiche:

  1. Scegliere la piattaforma o le piattaforme giuste, adatte alle esigenze prioritarie e specifiche dell’azienda. Ad esempio: piattaforme orientate alla “Data Science” per i team Finance e Ingegneria, piattaforme orientate al “Workflow” per quelli Legal, piattaforme collegate all’ERP per Acquisti e Operations.
  2. Costruire un’offerta scalabile, con una chiara proposta di valore. Si possono implementare forniture di licenze, supporto alla trasformazione, modelli di rifatturazione, ecc.
  3. Comunicare il valore di business del progetto, coinvolgendo sponsor aziendali e creando casi d’uso emblematici.
  4. Implementare un modello di supervisione orientato al business per individuare e correggere i rischi operativi e di sicurezza delle soluzioni sviluppate.
  5. Affidarsi ai “Citizen Developer” per accelerare l’uso delle piattaforme low-code grazie alla loro conoscenza avanzata delle funzionalità del software e delle necessità dell’organizzazione.

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Quali risultati aspettarsi dal low-code/no-code?

Qui ti raccontiamo come abbiamo applicato la trasformazione low-code/no-code e l’approccio Citizen Development a un’azienda del settore manifatturiero.

I processi aziendali erano basati su carta e Shadow IT. Per avvicinare l’azienda al low-code/no-code, abbiamo seguito questo iter:

  • Il primo passo della trasformazione digitale è stato dimostrare il valore dell’approccio con casi d’uso pilota. Primo esempio: la digitalizzazione della segnalazione e dell’elaborazione degli incidenti su una linea di produzione. Secondo esempio: la costruzione di un pannello per la supervisione della produzione di una fabbrica.
  • È stata poi messa a punto un’offerta ad hoc. I servizi comprendevano la raccolta, l’analisi e la definizione delle priorità dei casi d’uso, compreso il supporto alla trasformazione digitale. Parallelamente a queste azioni, i Citizen Developer sono stati formati sulle metodologie di trasformazione della tecnologia e dei processi.
  • Infine, sono stati organizzati diversi eventi di Transformation Lab per diffondere le migliori pratiche di low-code/no-code. L’iniziativa ha creato entusiasmo e senso di appartenenza all’interno della comunità dei Citizen Developer e li ha supportati nelle loro prime trasformazioni.

In totale, sono stati identificati e formati 500 Citizen Developer. È stata allestita una “Galleria delle trasformazioni”, che è diventata il simbolo del nuovo rapporto IT/Business. La galleria comprende 50 soluzioni capitalizzate dai Citizen Developer, da riutilizzare secondo le buone pratiche di sviluppo del dipartimento IT.

Inoltre, per condividere i risultati del settore, sono stati organizzati 8 “Low-code Show”, che hanno contribuito a rafforzare l’influenza del low-code/no-code in tutta l’azienda.

Se vuoi saperne di più su questo tema e approfondire le soluzioni cloud offerte da Capgemini, scrivi al nostro esperto: