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Con l’assestamento delle catene di fornitura in ambito Automotive ci si aspetta che le aziende mettano in primo piano le strategie di sostenibilità

02 ott 2023
  • Le aziende del settore automobilistico sono più fiduciose nell’affrontare le future interruzioni della supply chain, avendo ridotto gli ordini arretrati del 61% e prevedendone un’ulteriore riduzione del 39% nel prossimo anno.
  • Ci si aspetta un rafforzamento delle strategie di nearshoring[1], spinte in particolare dall’adozione di veicoli elettrici e di funzionalità software e dall’evoluzione delle politiche normative e governative.
  • Negli ultimi 12 mesi, meno della metà delle organizzazioni ha messo in atto iniziative rivolte alla sostenibilità e all’economia circolare – elementi chiave delle supply chain del futuro – e solo il 13% di queste è stata implementata su larga scala.

Milano, 2 ottobre 2023 – Secondo l’ultimo report del Capgemini Research Institute, “The automotive supply chain: Pursuing long-term resilience“, le organizzazioni del settore automobilistico si sentono ora più preparate ad affrontare le future interruzioni della supply chain. Per raggiungere questo obiettivo, le case automobilistiche hanno dovuto ripensare, ristrutturare e rifinanziare la gestione delle loro supply chain. Sebbene le criticità si siano assestate nel breve termine, le supply chain sono ancora in una fase di trasformazione a causa della loro complessità e dell’evoluzione di diversi fattori: l’accelerazione della produzione di veicoli elettrici (EV), le nuove politiche normative e governative e l’adozione di un maggior numero di funzionalità basate su software come gli ADAS (Advanced Driver Assistance Systems[2]) che aumentano la domanda di semiconduttori.

È in corso una riorganizzazione a livello globale, poiché negli ultimi due anni le forniture da siti offshore[3] sono diminuite del 22%. L’Europa è in testa a questa tendenza, avendo ridotto gli acquisti offshore di un quarto dal 2021. Seguono la regione Asia-Pacifico e gli Stati Uniti, che hanno ridotto l’approvvigionamento offshore rispettivamente del 20% e del 18%.

Il report indica che le organizzazioni del settore automobilistico si aspettano che gli approvvigionamenti dai siti offshore si riducano di un ulteriore 19% entro il 2025, a causa dell’aumento della produzione di veicoli elettrici e della delocalizzazione della produzione di componenti elettronici chiave.

Gli sforzi per la sostenibilità nella supply chain automobilistica sono in una fase di stallo

Le ripetute criticità legate alla supply chain hanno sottratto tempo e risorse alle case automobilistiche, deviando attenzione e investimenti dalle iniziative di sostenibilità. Di conseguenza, quest’ultima non è attualmente considerata una priorità per molte aziende, con solo il 37% dei dirigenti intervistati che dichiara che la gestione della carbon footprint e del rischio ambientale influenzano il processo decisionale legato alla supply chain. Gli investimenti nel settore riflettono questa tendenza e, sebbene l’investimento totale degli OEM nella sostenibilità della supply chain risulti pari a quello dell’anno scorso, quello dei fornitori si è ridotto significativamente del 17%.

Nonostante sostenibilità e circolarità siano elementi chiave per costruire una supply chain più resiliente e pronta per il futuro, la scalabilità delle iniziative di economia circolare è stata ritardata a causa della carenza di fornitori di materiali riciclati, nonché dei materiali stessi.

Le organizzazioni del settore Automotive devono inoltre bilanciare la sostenibilità e l’economia circolare con fattori quali costi e accessibilità: secondo il report, le soluzioni digitali possono aiutare ad affrontare questo delicato equilibrio.

La creazione di nuove supply chain per semiconduttori e veicoli elettrici accelererà il nearshoring

Spinta da un maggiore impegno per fornire funzionalità e servizi software, la percentuale media del valore del veicolo attribuita a semiconduttori e sensori è aumentata del 51% negli ultimi due anni, e si prevede un ulteriore aumento del 46% tra il 2023 e il 2025.

Tuttavia, solo la metà degli OEM considera affidabile l’attuale fornitura di componenti per semiconduttori. Il 70% degli intervistati ha infatti dichiarato che la maggior parte delle forniture proviene attualmente da Cina, Taiwan, Giappone e Corea. Per garantire ulteriormente la propria fornitura, gli OEM stanno investendo in metodi di approvvigionamento alternativi e si stanno allontanando dai fornitori di primo e secondo livello. Inoltre, gli OEM si sono assicurati in media solo tre anni di materie prime per le batterie per veicoli elettrici.

I livelli delle scorte si sono normalizzati, ma non è una strategia praticabile a lungo termine

Secondo il report, la metà degli OEM è convinta che riuscirebbe a evitare il 60% della perdita di fatturato subita nel 2022 se gli stessi scenari, compresa la carenza di semiconduttori, si ripresentassero oggi.

Per affrontare i problemi operativi e logistici, sia i fornitori che gli OEM hanno adottato strategie basate sull’incremento degli investimenti operativi e del capitale circolante. In particolare, l’81% dei fornitori e il 44% degli OEM hanno aumentato la creazione di scorte. Tuttavia, è chiaro che questa strategia non è sostenibile a lungo termine, poiché l’accumulo di scorte eccessive rischia di avere una serie di effetti negativi sulla salute operativa e finanziaria delle organizzazioni automobilistiche.

Un processo decisionale non sufficientemente basato sui dati ostacola le ambizioni di resilienza a lungo termine dell’industria automobilistica

Visibilità e trasparenza sono fondamentali per creare un ecosistema di fornitori maggiormente affidabile: poco più della metà (53%) degli intervistati dispone di una supply chain intelligente e matura, che consente di prendere decisioni basate sui dati e integrare tecnologie come l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati. Con la crescente partecipazione a ecosistemi di dati standardizzati, aperti e affidabili, che includono nuovi fornitori di servizi software, le organizzazioni automobilistiche possono progredire ulteriormente nelle ambizioni di resilienza e sostenibilità.

Eraldo Federici, Manufacturing, Aerospace & Life Sciences Director di Capgemini in Italia, commenta: “Per far fronte ai molteplici sconvolgimenti degli ultimi anni, le aziende del settore automobilistico sono state costrette a ristrutturare e rifinanziare rapidamente le loro catene di fornitura. Poiché oggi la situazione è migliorata, dovrebbero cercare di realizzare una strategia a lungo termine con l’obiettivo di rendere più intelligenti le loro supply chain, affidandosi ai dati per il processo decisionale: ciò contribuirebbe a rafforzare la loro resilienza e costituirebbe quindi un vantaggio competitivo. Inoltre, questa strategia deve incorporare la circolarità come componente essenziale, non solo per aiutare le aziende ad affrontare i cambiamenti normativi, ma anche per facilitare l’integrazione di nuovi attori nell’ecosistema di approvvigionamento e raggiungere i loro ambiziosi obiettivi nella lotta al cambiamento climatico”.

Per ulteriori informazioni e per scaricare il report, visita questo link.

Metodologia di ricerca

Il Capgemini Research Institute ha intervistato 1.004 dirigenti di organizzazioni automobilistiche leader a livello mondiale, provenienti da 10 diversi paesi, nei mesi di giugno e luglio 2023. Queste organizzazioni comprendono 449 OEM del settore automobilistico con un fatturato annuo superiore a 1 miliardo di dollari e fornitori del settore automobilistico di 10 paesi con un fatturato annuo superiore a 500 milioni di dollari. Gli intervistati erano di livello direttivo o superiore, responsabili della supply chain dell’organizzazione automobilistica in termini di strategia, sostenibilità, iniziative, governance e investimenti, nonché di tutti i benefici e i risultati che ne derivano. Inoltre, sono state condotte 24 interviste approfondite con dirigenti senior del settore ed esperti provenienti da OEM e fornitori per comprendere lo stato attuale della gestione della supply chain nell’industria automobilistica e fornire indicazioni sulle strategie che possono essere applicate per creare una supply chain resiliente, connessa, intelligente e sostenibile.


[1] Con nearshoring si intende la delocalizzazione di processi aziendali ad aziende di un paese vicino.

[2] Un sistema avanzato di assistenza alla guida (ADAS) comprende tecnologie che assistono i conducenti nella guida sicura di un veicolo. Attraverso un’interfaccia uomo-macchina, l’ADAS aumenta la sicurezza dell’auto e della strada, utilizzando tecnologie automatizzate come sensori e telecamere per rilevare ostacoli vicini o errori del conducente e rispondere di conseguenza.

[3] Con offshoring si intende il trasferimento di un processo aziendale, ad esempio la produzione, da un paese a un altro.