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Cloud economy: come massimizzare i benefici offerti dalla tecnologia cloud

Capgemini
5 Jul 2023

Il cloud, inizialmente, ha suscitato interesse tra le aziende per la sua promessa di riduzione dei costi dell’infrastruttura. Tuttavia, equiparare i costi di hosting a quelli del cloud pubblico è  semplicistico.

La rivoluzione data dai sistemi cloud è legata alle caratteristiche del cloud pubblico, tra cui troviamo: automazione, elasticità, consumo self-service e on-demand. Queste caratteristiche sono alla base della rivoluzione della cloud economy, una rivoluzione che si osserva nelle aziende in avanzata fase di trasformazione.

La “T” del Total Cost of Ownership (TCO)

Quando parliamo di costo totale di proprietà o possesso, l’accento dovrebbe essere posto sulla parola “totale”: più trasformiamo, maggiori saranno i benefici a lungo termine.

Con l’avvio del processo di trasformazione, è possibile rilevare questi 3 impatti diretti e rapidi sul TCO:

  • Ottimizzazione della spesa costi per soddisfare le reali esigenze. Il cloud pubblico offre un’avanzata granularità delle configurazioni e un’elasticità delle risorse. Tra le innovazioni troviamo il “serverless” che avvicina il costo misurato alle esigenze reali delle risorse. Quanto più viene utilizzato un approccio cloud-native, tanto più ottimale risulta tale andamento.
  • Implementazione di una gestione della disponibilità più intelligente. Una grande fonte di spesa che grava sui costi delle infrastrutture riguarda i piani di “disaster recovery”. Questi costi possono essere razionalizzati attraverso un utilizzo intelligente delle infrastrutture messe a disposizione dai provider di cloud pubblici.
  • Ottenere vantaggi di produttività nelle attività operative e di sviluppo. Attraverso l’automazione e le facilitazioni offerte dall’implementazione di metodologie DevOps si riduce il costo unitario di manutenzione e funzionamento delle applicazioni.

Quest’ultimo punto è il cardine dei business case cloud. L’evoluzione del modello operativo porta a una trasformazione strutturale  a lungo termine della spesa IT. Per ottimizzare la spesa, il CIO deve ora gestire le esigenze attuali e future dei servizi e delle applicazioni. L’offerta di servizi deve infatti adattarsi alla strategia business aziendale.


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Sistemi cloud e trasformazione dei costi IT

La trasformazione da un modello finanziario CAPEX a un modello OPEX evita investimenti a monte e agevola i processi di cash-out.

Occorre però guardare oltre la fase di investimento: elasticità e consumo su richiesta creano le condizioni per trasformare le spese IT in costi variabili. Soprattutto se le spese IT sono direttamente legate alle linee di prodotti e servizi e possono seguire le variazioni dell’attività aziendale.

Per rendere la spesa IT un costo variabile è necessario un cambio di prospettiva: l’organizzazione deve andare oltre l’IT ed essere orientata al prodotto, che include l’IT. Questo garantisce un impatto a lungo termine nell’economia del cloud.

I vantaggi del cloud per le aziende

Il valore del cloud diventa ancora più evidente quando si mettono a confronto le aziende che hanno adottato sistemi cloud con quelle che non lo hanno ancora fatto.

Tra i vantaggi che l’azienda può trarre dal cloud computing, troviamo:

  • La velocità di lancio e la funzionalità dei servizi: due elementi fondamentali nel mondo digitale. Così i product manager e i gruppi di lavoro possono ottimizzare i tempi e aumentare la produttività.
  • Un reale abbattimento delle spese iniziali di hardware e software per prodotti e applicazioni. Con il cloud il costo della sperimentazione diminuisce in modo significativo perché la spesa si ferma insieme al consumo dei servizi.
  • Gli investimenti sull’innovazione aumentano grazie alla riduzione dei costi di sperimentazione. I nuovi servizi avanzati di gestione dati, intelligenza artificiale e l’Internet of Things consentono una maggiore innovazione e, allo stesso tempo, frenano le spese.

È chiaro che il ritorno sull’investimento è maggiore negli scenari basati sul cloud.

La trasformazione del cloud non è un percorso tecnico, ma un percorso culturale aziendale. Catturarne il valore complessivo richiede un’azione coordinata tra linee di business, IT, finanza e risorse umane.


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La cloud economy, un equilibrio dinamico

La natura self-service e di consumo on-demand del cloud, in particolare nelle organizzazioni orientate al prodotto, implica un modello di acquisto delle risorse IT più distribuito e variabile.

Per gli attuali processi di acquisto è difficile tenere il passo se consideriamo che i requisiti delle risorse applicative fluttuano e il fornitore dei servizi cloud cambia. Tutto avviene in cicli molto brevi e, a questi elementi, bisogna aggiungere la velocità di immissione sul mercato.

È in questa fase che si inserisce il FinOps: un processo continuo di governance e ottimizzazione delle pratiche di consumo del cloud. FinOps rende la spesa quanto più ottimale possibile in relazione ai bisogni reali.

Con FinOps, per mantenere l’equilibrio dei costi nel cloud, vengono presi in considerazione tutti questi elementi:

  • Modelli e politiche operative;
  • Modelli architetturali e scelte progettuali;
  • Accordi contrattuali con i fornitori di servizi cloud.

Dati gli elementi visti finora, possiamo affermare che la cloud economy si comprende solo in un contesto globale di trasformazione. Limitato al solo aspetto dell’outsourcing delle risorse infrastrutturali, un business case basato sul cloud non coglierà mai tutte le opportunità di valore offerte.

Il mondo del cloud è molto dinamico e padroneggiare il business case richiede un attento monitoraggio sia del valore del prodotto che del consumo delle risorse.

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