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Come l’approccio FinOps supporta la migrazione in cloud

Capgemini
Dec 18, 2023

Quando un’azienda opera una migrazione verso il cloud,diventa sempre più importante poter anticipare e controllare i costi di fatturazione, che, altrimenti, rischiano di lievitare vertiginosamente.

Cosa è l’approccio FinOps

Il FinOps non è un controllo di gestione a posteriori, ma un cambiamento totale di mentalità nelle organizzazioni. Queste, e i loro responsabili IT, devono abbandonare i loro schemi tradizionali basati sull’acquisto di capacità a costi fissi.

Per trarne pieno vantaggio, non sono più gli utilizzi che si adattano alle risorse rese preventivamente disponibili nei data center e pagate in anticipo. Ora, l’architettura deve adattarsi agli utilizzi tenendo conto dell’aspetto finanziario, compresa l’eventuale monetizzazione dei dati.

L’utilizzo del cloud è fondamentale per le aziende data-centric, in quanto le piattaforme dati sono illimitate sia nei volumi di dati che nella potenza di calcolo. Inoltre, le piattaforme beneficiano costantemente di innovazioni, consentendo di estendere l’uso dei dati ad attori sempre più numerosi e diversificati.

Ma se le possibilità sono illimitate, lo sono anche i costi. Infatti il rischio è che, in assenza di regole e controlli, le fatture possano lievitare in modo incontrollato ed è proprio quello che osserviamo in alcune aziende.

L’approccio FinOps ha proprio questo scopo: integrare il parametro finanziario nella progettazione dati. Concretamente, si tratta di implementare processi che consentano di avere visibilità sui costi e di effettuare ottimizzazioni, senza tuttavia imporre restrizioni drastiche agli utenti. L’obiettivo è di controllare i costi, garantendo nel contempo un cloud agile e in grado di innovarsi.

L’approccio FinOps deve essere integrato fin dall’inizio in un nuovo progetto. Nella fase di progettazione bisogna far si che l’architettura sia conforme sia alle esigenze aziendali che ai principi tecnologici ed economici del cloud.

Dall’opzione scelta e il relativo costo di utilizzo dipendono varie questioni come:

  • la potenza di calcolo;
  • i tempi di risposta;
  • il ciclo di vita dei dati;
  • la necessità di archiviazione.

Scegliere l’architettura FinOps adeguata

La scelta della migliore architettura dipende dal caso d’uso. Questa scelta deve essere effettuata con una visione sia tecnica (prestazioni, disponibilità…) che finanziaria (modello di fatturazione dei servizi richiesti).

Un aspetto molto importante è l’applicazione delle best practice di sviluppo, come migliorare le richieste al database e monitorare i costi per fatturarli correttamente o segnalare eventuali problemi. Il ciclo di miglioramento continuo prevede una continua analisi di questi indicatori per comprendere l’origine dei costi e per implementare le ottimizzazioni tecniche o organizzative più appropriate.

Da questo punto di vista, ci sono due aspetti da considerare: i volumi e i trattamenti/azioni da effettuare. Tuttavia, le vecchie abitudini spesso portano a concentrarsi sui primi, trascurando un po’ i secondi, che sono fattori molto rilevanti. Questo spiega le significative differenze di costi tra le tipologie di gestione dei dati (data lake, database SQL classico, database NoSQL). Ci aiuta anche nel comprendere perché le applicazioni legacy possono diventare molto costose quando vengono trasposte così come sono (“lift & shift”) nel cloud.

Per determinare la migliore architettura, è necessario conoscere anche i cataloghi di servizi dei diversi fornitori. Possono essere estremamente ampi e avere vari modelli di fatturazione, ad esempio in base al numero di richieste, ai volumi di dati scambiati, al tempo di utilizzo: tutti parametri che in passato non erano in uso nel data center e che è necessario prendere in considerazione integrando le buone pratiche FinOps. Ciò si traduce in una riduzione media del 30% dei costi di consumo. Questi guadagni possono arrivare a rapporti di 1 a 10 durante il passaggio ottimizzato da un sistema on-premise al cloud.

Conclusioni

Con le piattaforme dati, si può uscire dall’ambito limitato del data center per entrare a pieno titolo nell’infinito universo del cloud. È una rivoluzione culturale che le pratiche FinOps permettono di accompagnare per tutti gli attori interessati.

Integrando anche l’aspetto finanziario, non solo è possibile controllare i costi, ma anche preservare la flessibilità e la scalabilità, caratteristiche proprie del cloud.

Se ben integrato nei progetti, il FinOps è un vero facilitatore per le aziende desiderose di trarre vantaggio da un ecosistema applicativo moderno, agile e modulare. Infatti, non solo questo modello è in grado di aiutare le società a essere sempre più performanti, ma anche a sviluppare nuovi business.

Per un maggiore approfondimento sul tema consigliamo le seguenti letture:

  • “Libro bianco: democratizzare i dati per creare valore – Le chiavi per la rivoluzione incentrata sui dati”
  • “Dati e intelligenza artificiale: padroneggia i tuoi dati e trasforma la tua organizzazione”

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