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Gemma

Gemma

Head of Service Delivery

Cloud Infrastructure Services

Gemma, Head of Service Delivery per la divisione CIS Italia, ci racconta il percorso che l’ha portata a scoprire il settore della cybersecurity e il suo recente ingresso tra le cyberladies di Women for Security, la community di professioniste che operano nel mondo della sicurezza informatica in Italia.

Di cosa ti occupi in Cloud Infrastructure Services?

All’interno di Cloud Infrastructure Services sono a capo della Delivery per una gara vinta con un raggruppamento temporaneo di imprese in cui Capgemini ha la seconda quota percentuale più alta. Ci occupiamo di erogare servizi di cybersecurity sia strategici che tecnici (vulnerability assessment, penetration testing, testing del codice) a clienti che rientrano nella categoria di pubblica amministrazione centrale.

Da dove nasce il tuo interesse per la cybersecurity e cosa ti ha motivato a intraprendere un percorso lavorativo in questo settore?

Il mio interesse per la cybersecurity nasce e si sviluppa nel corso della mia carriera. Il mio percorso lavorativo incomincia in un’organizzazione intergovernativa a carattere mondiale, per poi virare verso il mondo della consulenza. La prima opportunità di lavorare nel settore della cybersecurity mi si è infatti presentata a carriera già avviata, in una società di consulenza dove si erano aperte delle posizioni. Avendo lavorato a lungo in Corporate Intelligence, sono sempre stata a stretto contatto con l’area di cybersecurity e ho osservato da vicino la crescente rilevanza ed espansione di questo settore, quindi ho colto l’opportunità e ho intrapreso questa nuova strada. È stata una sfida, ma direi che è andata bene!

Sei recentemente entrata a far parte della community di professioniste di Women for Security: cosa significa per te?

Far parte della community Women for Security significa vivere un’esperienza di condivisione bellissima. Le donne che lavorano nel mondo della sicurezza informatica sono veramente poche e sono ancora meno quelle che riescono a emergere. Una community composta di sole donne esperte del settore dà la possibilità di far notare al pubblico che esiste una componente femminile importante che opera e contribuisce allo sviluppo della cybersecurity. Women for Security in particolare raccoglie professioniste di cybersecurity con carriere brillanti provenienti da ogni tipo di background: chi dall’industria, chi dalla consulenza, chi dalla carriera accademica e dalla ricerca. È un melting pot importante che permette di confrontarti con realtà completamente diverse dalla tua, accrescere il tuo network e arricchire te stessa, le tue conoscenze e le tue competenze.

Quale contributo ti aspetti di dare a questa community?

La community dà la possibilità alle cyberladies membre di contribuire sia in modo attivo, attraverso la realizzazione di pubblicazioni o la proposta di una tematica da portare in discussione, sia in modo silente, partecipando e supportando gli eventi. Nel mio piccolo, mi piacerebbe portare sul tavolo di discussione la tematica della cybersecurity in relazione alla Child Protection: è un tema che mi sta molto a cuore, in quanto ho una figlia piccola che già utilizza internet con dimestichezza. Si tratta di un argomento che già avevo approfondito in passato e che vorrei esplorare nuovamente approfittando di questa opportunità offerta da Women for Security.

Le competenze non hanno genere, tuttavia è ancora minoritaria la percentuale di donne impiegate attivamente in questo settore, sia per quanto riguarda la formazione sia nel mondo del lavoro. Quali iniziative metteresti in campo per avvicinare le ragazze alla cybersecurity?

Lavorerei sicuramente su iniziative volte a sensibilizzare sull’attualità della tematica, evidenziando quanto la cybersecurity sia multidisciplinare e ricca di opportunità a livello professionale. Ciò che inizialmente mi aveva scoraggiato a intraprendere una carriera nella cybersecurity era stata proprio la convinzione che non fosse consona al mio percorso di studi e alle mie precedenti esperienze lavorative. Non è assolutamente vero: si può lavorare nel campo della sicurezza informatica anche senza avere una formazione o un’esperienza tecnica alle spalle. I background e le skill richieste sono molteplici, basti pensare alle opportunità offerte nel campo della governance o della gestione dei rischi. La cybersecurity è un settore ampio dove la componente tecnica è bilanciata e supportata da una componente strategica e di governance ugualmente rilevante.

Da cyber lady, che consiglio daresti invece alle ragazze che hanno scelto di intraprendere una carriera in questo settore?

Porre le giuste domande ai colloqui, farsi un’idea realistica del clima lavorativo dell’azienda in cui si ambisce lavorare e scegliere sempre l’employer che più si impegna a coltivare e rispettare il benessere dei propri dipendenti. La serenità sul posto di lavoro è tutto: lavorare in un contesto che ti garantisce flessibilità, umanità e comprensione è ciò che fa veramente la differenza. La mia esperienza in Capgemini ne è l’esempio: da quando sono entrata nel team CIS ho trovato un ambiente sfidante ma anche attento alle proprie persone, che garantisce un sano work-life balance grazie al quale riesco a dedicarmi serenamente a mia figlia, al mio compagno e a me stessa.