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Data Literacy: la necessità di una cultura dei dati per la crescita del business

Capgemini
2020-05-20

“Mi hanno comunicato che da oggi sono un Data Owner… Di cosa mi devo occupare?” “Che cosa significa dover lavorare sui dati grezzi?” “Cosa fa esattamente il Data Scientist?”

Queste sono solo alcune delle domande che potrebbero venire in mente quando si viene assegnati a un determinato ruolo (es. Data Owner) o sia necessario relazionarsi con figure che hanno a che fare con i dati.

La crescente e costante innovazione nel mondo dei dati porta alla necessità di una formazione che stia al passo con i recenti sviluppi: una cultura dei dati, presente a tutti i livelli organizzativi, può rendere i dati un vero e proprio asset su cui fondare il proprio vantaggio competitivo.

Fonte: Qlik, How to Drive Data Literacy With the Enterprise, 2018

Cos’è la Data Literacy

Così come nell’ambito di un percorso di studi è previsto l’apprendimento di una o più lingue straniere, con diversi livelli di approfondimento e specializzazione, anche nella realtà aziendale è sempre più importante creare percorsi che prediligano un approfondimento del “linguaggio dei dati”, visti quali fattori di innovazione soprattutto nel contesto globale della Digital Transformation.

La Data Literacy può essere, pertanto, vista come l’insieme delle abilità o dei comportamenti necessari per un uso efficace delle risorse informative, che, dal punto di vista organizzativo-gestionale, consentono alle persone di lavorare in modo più indipendente ed efficace e di apprezzare il potenziale insito nella corretta interpretazione dei dati quale presupposto di scelte anche strategiche.

La Data Literacy rende in tal modo i membri di un’organizzazione più consapevoli del proprio ruolo all’interno del contesto aziendale. Nella figura sottostante vengono evidenziati gli step da percorrere, attraverso la conoscenza dell’importanza dei dati, affinché l’azienda abbia successo:

Fonte: The University of Manchester, Information Literacy: Benefits, Challenges and Practical Strategies, 11 gennaio 2019

Un’iniziativa di Data Literacy può, inoltre, permettere di aumentare la produttività dei dipendenti, motivati dalla crescita personale e professionale, e di accrescere il valore dell’impresa.

L’ampliamento delle competenze e il conseguente potenziamento del ruolo di ciascun membro di un’organizzazione, favorisce, infatti, la corretta implementazione dei processi di Data Governance (qualora fosse prevista) e, attraverso una buona gestione dei dati, l’individuazione di nuove opportunità di successo nel business in cui si opera.

Gli elementi chiave per approcciarsi alla Data Literacy

In base alla nostra esperienza, gli elementi chiave per un’iniziativa di Data Literacy, rappresentati nella figura sottostante, sono:

La definizione di obiettivi ha il fine di rendere chiaro il target dell’iniziativa e di allineare le finalità di quest’ultima con quelle aziendali. Delle metriche affidabili, invece, possono essere sfruttate nella valutazione della tipologia di erogazione della formazione, la quale può essere fornita una tantum o su più livelli.

Inoltre, è possibile fornire una formazione personalizzata ai partecipanti, in base al loro ruolo e agli obiettivi del business. L’apprendimento può essere costante e giornaliero ed è consigliabile monitorarlo per individuarne i progressi e per dimostrarne l’efficacia e il carattere differenziante.

La modalità di erogazione della formazione risulta essere un ulteriore elemento di successo dell’iniziativa: essa può infatti essere presentata sotto forma di corsi online, lezioni frontali in aula o workshop. In base alla nostra esperienza, i workshop rappresentano uno dei migliori strumenti innovativi di interazione (es. Design Thinking) al fine di formare i partecipanti.

In un mondo sempre più alimentato dai dati, la Data Literacy è importante tanto quanto le altre tipologie di formazione: le aziende che desiderano rimanere competitive in questa realtà devono dimostrarsi preparate e allineare le proprie decisioni e pratiche di business.

[*] Fonte: Forrester, Data Literacy Matters: The Writing’s On The Wall, 8 gennaio 2020.

La redazione dell’articolo è stata curata da Davide Pigozzi ed Eleonora Bertini.