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Raffaella

VP, Global Luxury Incubator in Capgemini

A quale modello femminile ti ispiri e perché?

Credo molto in uno stile di leadership inclusivo e collaborativo che tende a risolvere i conflitti attraverso un dialogo aperto che si sviluppa anche attraverso una grande capacità di ascolto. Questo aiuta a costruire il «trust» con tutti gli interlocutori e crea un ambiente sano e trasparente dove ognuno si sente parte integrante del team e si impegna a raggiungere gli obiettivi comuni condivisi.

Durante la tua carriera hai mai vissuto un momento critico? Come lo hai superato?

Un percorso di carriera non è mai fluido e di periodi complessi se ne affrontano diversi. Uno che ricordo è quello vissuto nel momento del mio trasferimento all’estero separandomi dalla mia famiglia e in particolare da mia figlia che allora aveva appena 4 anni. Spesso mi chiedevo se valesse davvero la pena sottoporre a tale sacrificio me stessa e le persone a me care. L’ho superato impegnandomi ancora di più nel lavoro, ottenendo i risultati attesi che mi inorgoglivano e creando nuove e forti relazioni con i colleghi che mi erano accanto. Mi sono resa conto sempre più che la mia serenità e la mia appagatezza si riflettevano su chi mi circondava ed ero un esempio di resilienza anche per la mia bambina.

In che modo essere donna è stato un valore aggiunto o un ostacolo nel raggiungimento dei tuoi obiettivi?

Pur avendo lavorato sempre in ambienti/dipartimenti molto maschili, il fatto di essere donna non è mai stato uno svantaggio, anzi, il mio approccio soft e trasparente tipicamente femminile mi ha sempre aiutato a creare delle alleanze solide e a entrare in sintonia con i miei colleghi. Le competenze, la coerenza, l’approccio positivo e collaborativo sono stati la chiave per il raggiungimento dei miei obiettivi.

Che consiglio daresti alle colleghe più giovani?

Il mio consiglio è quello di non tirarsi mai indietro, di affrontare le sfide e mettersi in gioco sempre, senza il timore di sbagliare.

Esponete il vostro pensiero durante un meeting, avrete certamente una visione da condividere, un punto di vista che aggiunge valore.

Non bisogna aspettare di avere il 100% delle competenze per cominciare un nuovo lavoro, un uomo non lo farebbe. Come diceva Nelson Mandela nella vita e nel lavoro «o si vince o si impara, non si perde mai» e in ultimo… non smettete mai di sorridere!